pensare pregando – pregare pensando

… regàlati un’ora

PAPA FRANCESCO: “Mi convinco sempre più che a dover essere denunciato è un deficit di speranza. Si tratta di un impedimento a sognare, di un grido muto che giunge fino al cielo e commuove il cuore di Dio. Somiglia a quella nostalgia della schiavitù che paralizza Israele nel deserto, impedendogli di avanzare. L’esodo può interrompersi: non si spiegherebbe altrimenti come mai un’umanità giunta alla soglia della fraternità universale e a livelli di sviluppo scientifico, tecnico, culturale, giuridico in grado di garantire a tutti la dignità brancoli nel buio delle diseguaglianze e dei conflitti.

CHIEDITI:

  1. Qual è il mio rapporto col denaro? me ne servo con libertà o lo servo?
  2. Coltivo progetti, idee, obiettivi che mi irrigidiscono e non mi permettono di affrontare il quotidiano con serenità?
  3. Talvolta le mie abitudini non mi danno la tranquillità di cambiare… e preferisco ripetere all’infinito anche quelle che mi fanno del male …
  4. Sono dipendente da alcune persone, dalle loro idee, dal loro consenso, dal loro legame?
  5. C’è qualcosa o qualcuno che non mi permette di muovermi, mi “paralizza”  o è come un peso che mi trascino?
  6. Preferisco incontrare o contrappormi?

LEGGI: “Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola ci viene nuovamente rivolta:  

(Es 20,2-17) “Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. 3 Non avere altri dèi di fronte a me. 4 Non farti scultura, né alcuna immagine delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; 5 non ti prostrare davanti a tali cose e non le servire, perché io, l’Eterno, il tuo Dio, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 6 e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 7 Non usare il nome dell’Eterno, tuo Dio, invano; perché l’Eterno non riterrà innocente chi avrà usato il suo nome invano. 8 Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. 9 Lavora sei giorni e fa’ in essi ogni tua opera; 10 ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’Eterno, che è il tuo Dio; non fare in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che è dentro alle tue porte; 11 poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato. 12 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà. 13 Non uccidere. 14 Non commettere adulterio. 15 Non rubare. 16 Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 17 Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo”.

MEDITA: “A differenza del Faraone, Dio non vuole sudditi, ma figli. Il deserto è lo spazio in cui la nostra libertà può maturare in una personale decisione di non ricadere schiava. Nella Quaresima troviamo nuovi criteri di giudizio e una comunità con cui inoltrarci su una strada mai percorsa. Questo comporta una lotta: ce lo raccontano chiaramente il libro dell’Esodo e le tentazioni di Gesù nel deserto. Alla voce di Dio, che dice: «Tu sei il Figlio mio, l’amato» (Mc 1,11) e «Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,3), si oppongono infatti le menzogne del nemico. Più temibili del Faraone sono gli idoli: potremmo considerarli come la sua voce in noi. Potere tutto, essere riconosciuti da tutti, avere la meglio su tutti: ogni essere umano avverte la seduzione di questa menzogna dentro di sé. È una vecchia strada. (…) Esiste però una nuova umanità, il popolo dei piccoli e degli umili che non hanno ceduto al fascino della menzogna. Mentre gli idoli rendono muti, ciechi, sordi, immobili quelli che li servono, i poveri di spirito sono subito aperti e pronti: una silenziosa forza di bene che cura e sostiene il mondo”.

SALMO Salmo 114

1 Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da’ gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia.
2 Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov’è il loro Dio?».
3 Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole.
4 Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo.
5 Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,

6 hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano.
7 Hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni.
8 Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida.
9 Israele confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo.
10 Confida nel Signore la casa di Aronne: egli è loro aiuto e loro scudo.

11 Confida nel Signore, chiunque lo teme: egli è loro aiuto e loro scudo.
12 Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d’Israele, benedice la casa di Aronne.
13 Il Signore benedice quelli che lo temono, benedice i piccoli e i grandi.
15 Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra.
16 I cieli sono i cieli del Signore, ma ha dato la terra ai figli dell’uomo.
18 Benediciamo il Signore ora e sempre.

NOTIZIE (vere dai social):

  • papa Francesco: Io ero TV dipendente. Ho spento la TV anni fa e non l’ho più accesa. Siamo quello che vogliamo essere in queste cose.
  • Pietro: siamo schiavi del tempo?Dovremmo essere noi a scegliere quale evento merita prioritariamente l’utilizzo del nostro limitato tempo vitale.
  • Antonio:  È corretto dire che noi siamo schiavi dei soldi? Come appaltatore sono indipendente, e anche riguardo ai soldi non sono schiavo di nessuno (o forse no). Le persone che lavorano più di 10 ore sono schiave.
  • Gaetano R.:  Pensi sia possibile essere schiavi senza saperlo? Certamente, oggi milioni di persone sono schiavi dello smartphone e si rifiutano di capirlo.
  • Paola B.: Internet e gli smartphone per poter offrire un servizio gratuito nelle varie piattaforme vendono i nostri dati. Per poterne raccogliere di più, usano molti trucchetti psicologici per mantenerci incollati allo schermo, e noi continuiamo senza renderci conto di quanto tempo sta passando.
  • Franco De A.: 2000 anni che siamo schiavi di chi? Di noi stessi, della nostra presunzione, egoismo, cattiveria, intolleranza, siamo idolatri e il feticcio, oggi è lo smartphone!
  • Alberto F. La società crea modelli, e te li invia tramite tv, giornali. Tu sei parte della società così segui i modelli. Per questa società devi essere bello/a, ben vestito, professionale , colto, con la laurea, con macchine costose, vacanze tropicali, uscite con gli amici, ristorante e hotel di lusso. Per seguire questo modello, l’unica via è lavorare come un mulo… Una vita dove lavori sempre, e lo stipendio non ti basta mai perchè i costi sono troppo elevati e quindi anche quando hai quel poco di tempo libero resti a casa. E se non riesci a seguire i modelli proposti, ti deprimi perché il tuo stipendio non ti basta allora ne provi a fare 2 questa volta (per avere piu soldi) e il ciclo si ripete.

POESIA: (Pablo Neruda)

“Ti saluto, Speranza, tu che vieni da lontano inonda col tuo canto i tristi cuori. Tu che dai nuove ali ai sogni vecchi. Tu che riempi l’anima di bianche illusioni. Ti saluto Speranza, forgerai i sogni in quelle deserte, disilluse vite in cui fuggì la possibilità di un futuro sorridente, ed, in quelle che sanguinano le recenti ferite. Al tuo soffio divino fuggiranno i dolori quale timido stormo sprovvisto di nido, ed un’aurora radiante coi suoi bei colori annuncerà alle anime che l’amore è venuto”.